
Quali sono i tuoi principi ispiratori?
Il desiderio di recuperare la viticoltura sul Colle di Tenna per la vinificazione di basi spumante, per riportare alla luce valori unici e antichi di una terra vocata per la coltivazione di uve di pregiata qualità.
Quali sono i tuoi obiettivi?
Attraverso la bonifica delle storiche terrazze del Colle di Tenna esposte sul Lago di Caldonazzo, la coltivazione biologica, la cura del vigneto e la raccolta manuale delle uve, l’attenta vinificazione e il paziente affinamento, desidero produrre bottiglie che siano diretta espressione delle caratteristiche di questo terroir fortemente vocato.
Come il tuo territorio/ la tua vallata influisce sui tuoi vini?
L’esposizione solare totale dei terreni posti in sommità del colle ad una quota di circa 600 m s.l.m., la perfetta esposizione a Sud/est Sud/Ovest dei ripidi terreni delle “Fontanaze” sul Lago di Caldonazzo, posti ad una quota di circa 450 m s.l.m., la complessa mineralità stratigrafica, la brezza del lago che mantiene salubri gli acini d’uva sono caratteristiche preziose che esaltano le note caratteristiche dei miei vini.
Quali sono i tuoi vini?
Dal recupero della tradizione ultracentenaria della coltivazione di uve Chardonnay per base spumante sul Colle di Tenna nasce il mio Trentodoc in purezza: un metodo classico extra brut 100% Chardonnay che affina per oltre 30 mesi sui lieviti. L’eccellente maturazione delle uve Pinot Nero sul Colle di Tenna consente la produzione di un vino fermo dalle note speziate e fruttate. Affinamento di 12 mesi in Barriques di Rovere a cui seguono altri 12 mesi di affinamento in bottiglia. Dal blend di storiche e giovani viti di Riesling Renano, coltivate sui pendii del Lago di Caldonazzo, nasce la bottiglia di Riesling Renano.
Sei un vignaiolo perché?
La passione per la viticoltura mi riporta a quello che sono i valori essenziali, al rapporto con la natura, alla cura e il recupero dei valori del territorio. Il ciclo della vite durante le stagioni, il ritmo della vendemmia, le lunghe attese in fase di vinificazione alterano la percezione del tempo, che si dilata, non scorre più in funzione delle necessità dell’uomo, bensì in funzione dei cicli della terra. Sono vignaiolo perché questa dimensione restituisce grande dignità, speranza e ambizione, unite alla convinzione che, quando lavoro in campagna, la mia vita sia ben spesa.