
Quali sono i tuoi principi ispiratori?
Mi ispiro da sempre ai miei colleghi della Piana più “anziani” e dai miei professori dell’Istituto Agrario di San Michele che hanno saputo entusiasmarmi quando ancora ero novello. Naturalmente poi c’è la cantina stessa che ora gestisco assieme a mio fratello Giulio, i racconti di nostro padre, le storie sullo Zio Guido che gli anziani che passano a trovarci in cantina condividono con noi. Tutto questo è fonte di ispirazione e voglia di far parte della storia della nostra azienda e del nostro territorio.
Quali sono i tuoi obiettivi?
I nostri obbiettivi sono di produrre un Teroldego di eccellenza e di cominciare a produrre dei vini bianchi. Ristrutturare l’azienda in tutto il suo originario splendore; in futuro ci piacerebbe accogliere ospiti in cantina offrendo anche da mangiare e da dormire oltre a un buon bicchiere.
Come il tuo territorio/vallata influisce sui tuoi vini?
Il territorio è fondamentale – essere circondati dalla nostra campagna e vedere le viti tutti i giorni ci da un forte stimolo. E’ anche una sfida continua con gli amici e colleghi produttori. Il nuovo impianto sul Monte di Mezzocorona poi sarà una vera avventura e un esperimento con un terroir completamente diverso. La nostra cantina inoltre fa parte integrale del contesto storico ed economico del paese di Mezzocorona.
Quali sono i tuoi vini?
Per il momento produciamo un Teroldego Rotaliano DOC, una selezione speciale ed un Lagrein Trentino
Sei un vignaioli perché…
Sono un vignaiolo per istinto, per passione e per portare avanti una tradizione di famiglia che merita di non essere dimenticata.