
Quali sono i tuoi principi ispiratori?
Io ho la viticoltura nel sangue, è una pratica che ha segnato intere generazioni della mia famiglia fin dall’Ottocento. Cerco di svolgere un lavoro costante nei vigneti, senza forzature produttive, limitando trattamenti antiparassitari, concimazioni e quant’altro possa influire all’equilibrio naturale delle viti.
Questo anche in cantina, dove svolgo un lavoro paziente e naturale: dalla vinificazione all’invecchiamento fino all’imbottigliamento, il mio scopo è produrre vini di carattere e con una personalità che rispecchi il nostro territorio.
Quali sono i tuoi obiettivi?
Migliorare nel tempo rimanendo legato alla tradizione e al territorio. Cerco di produrre nel rispetto della natura, cercando di coniugare la tipicità con la piacevolezza dei prodotti.
Come il tuo territorio/vallata influisce sui tuoi vini?
Siamo in Vallagarina, valle percorsa dal fiume Adige e mitigata dal microclima del vicino lago di Garda; qui le viti trovano dimora da secoli. Ne è testimone la presenza dell’Enantio, vite di origini antiche citata già dallo storico romano Plinio.
Quali sono i tuoi vini?
L’Enantio è appunto la varietà storica, presente fin dai tempi dei romani. Noi lo coltiviamo con vecchie vigne che hanno 80-90 anni, su ceppi a piede franco. Produciamo inoltre Marzemino, Cabernet Sauvignon e Merlot come rossi, Chardonnay e Pinot Grigio come vini bianchi. Infine produciamo il metodo classico brut con uve 100% Chardonnay.
Sei un vignaiolo perché…
Ne vale la pena. Mi sento parte di un gruppo di persone che hanno abbracciato i miei stessi principi di naturalità e rispetto del territorio e questo mi dà molta forza.