
Quali sono i tuoi principi ispiratori?
La passione per vini e vigneti si tramanda di padre in figlio nella nostra azienda. Ci piace pensare che nei nostri vini le persone ritrovano noi stessi. La campagna è sempre stata la vera passione di mio padre Francesco Balter e ora è la mia e dei miei figli Giacomo e Clementina, con cui porto avanti l’azienda. In principio essa veniva coltivata per conferire le uve prodotte ad altre cantine; nel 1990 è arrivata la svolta quando abbiamo deciso di investire e creare una nostra cantina interrata sotto il vigneto alle spalle del castelliere.
Quali sono i tuoi obiettivi?
Continuare a seguire operativamente ogni fase della lavorazione: dalla cura della vigna in campagna, alle tecniche produttive in cantina, dall’amministrazione fino all’accoglienza dei visitatori.
Come il tuo territorio/ la tua vallata influisce sui tuoi vini?
I nostri vigneti si trovano a 350 m di altitudine sulla cima della collina alle spalle della città di Rovereto. La posizione è ottimale per la produzione viticola in quanto, pur trovandosi in altura, gode di una situazione pianeggiante agevolando così il lavoro in campagna. L’esposizione a sud dei vigneti permette loro di godere dei raggi del sole dal mattino fino al tramonto senza l’ostruzione delle montagne circostanti. L’azienda si trova infatti nel mezzo della Vallagarina, ampia valle nella parte meridionale del Trentino, la quale beneficia quotidianamente anche dell’influsso del vicino Lago di Garda grazie al vento che ogni pomeriggio risale la valle soffiando da sud a nord, l’Ora del Garda.
Quali sono i tuoi vini?
I nostri vigneti, originariamente più incentrati su varietà rosse quali Cabernet Sauvignon e Schiava, nel tempo hanno visto l’introduzione di vigneti a bacca bianca. Oggi le attenzioni sono rivolte a Chardonnay e Pinot Nero utilizzati per la produzione del metodo classico, Lagrein, Merlot e Cabernet Sauvignon per i vini rossi e Sauvignon per il bianco. Il vino che ci rappresenta di più è il Barbanico, un Lagrein con Cabernet Sauvignon e Merlot. È un nome di fantasia, inventato da mio padre; quando è mancato, ho dedicato questo vino a lui.
Sei un vignaiolo perché?
Lavoro la terra, traggo da quella un buon frutto e lo trasformo in vino. Non amo le etichette né le strategie di mercato, non seguo le mode. Però ho il piacere di essere visitato, di accogliere le persone nella mia tenuta.