Vendemmia 2017: di fronte a un’annata difficile, preservare l’identità del territorio.
Anche per i Vignaioli del Trentino è cominciata in questi giorni, con la raccolta delle uve per le basi spumante, la vendemmia di un’annata che verrà ricordata per la sua complessità e per le difficoltà che ha imposto in ogni fase delle stagioni.
Non è semplice, ovviamente, scattare una fotografia d’insieme ad un territorio così diverso come il nostro Trentino, tanto più di fronte ad una serie di eventi meteorologici che hanno colpito i vigneti in modo disomogeneo.
Un inverno siccitoso, le gelate primaverili, il combinato di caldo e scarsità di precipitazioni e infine le grandinate hanno causato molti danni alle vigne, dall’allegagione alle fasi di maturazione del frutto, e anche oidio e peronospora, favoriti dalle condizioni climatiche, non hanno mancato di creare problemi nei vigneti.
Ma è soprattutto in annate così difficili che i Vignaioli devono mettere in campo le loro competenze e i loro saperi, costruiti in un rapporto costante e diretto con i loro vigneti, sapendo intervenire in modo puntuale e mirato a seconda delle caratteristiche uniche di ogni singolo angolo di territorio coltivato. Anche durante questi primi giorni di vendemmia, si è capito quanto sarà importante saper lavorare con accuratezza, selezionando solo i grappoli sani e scartando quelli che hanno subito i danni dei fenomeni meteorologici e da malattie fungine: un lavoro meticoloso, così come meticoloso è stato l’impegno che ogni Vignaiolo ha profuso nel vigneto in questi mesi, per salvare la produzione mantenendo altissima l’attenzione sulla sostenibilità.
Il calo di produzione, soprattutto su alcune varietà, sarà purtroppo piuttosto netto. Difficile fare una stima, ma anche il Trentino – come tutta Italia – dovrà fare i conti con una diminuzione sensibile delle uve e, per ovvia conseguenza, del vino prodotto. Ecco allora che diventa fondamentale che tutti gli attori del comparto vitivinicolo affrontino con la giusta consapevolezza questa vendemmia, imponendosi di preservare l’origine delle nostre produzioni enologiche: una vendemmia che sarà difficile, che imporrà un lavoro più impegnativo e attento, che non avrà sicuramente come cifra complessiva quella della “quantità”, ma che potrà comunque portare soddisfazioni a chi punterà, nonostante tutte le difficoltà, a valorizzare le caratteristiche uniche e irripetibili che il territorio e la stagione danno a un vino.
Sarà la prima vendemmia nella quale le aziende associate al Consorzio si muoveranno seguendo quanto condiviso e messo per iscritto nel nostro Manifesto, i cui fondamenti sono artigianalità, territorialità, qualità e sostenibilità, valori non astratti ma tradotti in pratiche e azioni concrete: impegno all’abolizione dei concimi chimici di sintesi e dei diserbanti, rese a ettaro di almeno il 20% inferiori rispetto ai valori di produzione delle DOP in vigore in provincia, inammissibilità del “supero di campagna”, divieto assoluto di acquisto di uve, mosti e vini provenienti da fuori regione. Siamo certi che sia proprio in queste annate complicate, infatti, a rendersi necessario un maggior rigore nelle regole e nei codici di comportamento, in campagna e in cantina: uno stimolo, ci auguriamo, ad una revisione dei disciplinari di produzione che vada in questa direzione, e non a incentivare ancora un modello produttivo insostenibile e inadeguato ad un territorio come il nostro.
Lorenzo Cesconi – Presidente del Consorzio Vignaioli del Trentino